“100 euro in più di TARI per abitante, l’avevamo detto”

di Gruppo Consiliare TERRA NOSTRA

Eravamo stati facili profeti quando nel febbraio 2021 protestavamo per un sistema di smaltimento rifiuti
porta a porta che oltre a procurare innumerevoli disagi alla popolazione e non rendere i paesi più puliti,
avrebbe fatto lievitare i costi della gestione del servizio. E ciò, nonostante le rassicurazioni del Sindaco,
rivelatesi infondate. Infatti, all’ultimo Consiglio Comunale del 14 maggio, TERRA NOSTRA ha dimostrato
come da 1.489.000 spesi per la Tari nel 2018, si è passati a 1.604.000 l’anno successivo (mille euro in più
poi, nel 2020), 1.681.000 l’anno scorso, e ben 1.827.569 previsti per l’anno 2022 (più altri 78.000 di tassa
provinciale). In 4 anni, da quando si è insediata l’attuale Giunta, i costi TARI per i riesi sono lievitati di circa
340.000 euro: 100,00 euro ad abitante, come media pro capite, neonati compresi (anche se all’interno delle
varie categorie di utenti andrebbero fatte le opportune segmentazioni). Insomma, una “partita” di bilancio,
che sfiora i 2 milioni di euro all’anno! E’ una cosa incredibile, per un comune delle dimensioni di Rio! E il
costo sarà pagato dai cittadini. Lo avevamo scritto che il porta a porta sarebbe costato uno sbotto, e con
scarsi risultati. Da anni chiediamo l’apertura di una vertenza con ESA per verificare i costi di gestione su Rio,
e siamo inascoltati. Ma c’è ancora di più: l’illogicità dei coefficienti applicati, in particolare sulla parte fissa
della tariffa. Alcuni esempi: le utenze domestiche (67% del totale): tutti gli scaglioni, la pagano al massimo.
Fra le non domestiche, le hanno derogate i bar, supermercati, alimentaristi. Le hanno al massimo le pizzerie
e ortofrutta. Dov’è la logica? Sempre al massimo, edicole, cartolerie, alberghi, fioriste, parrucchiere,
carrozzerie. Meno male che le derogano anche per i venditori di tappeti e per gli antiquari!!! A Rio, c’è
pieno !!! Un’ ultima ciliegina: chi vuol pagare con unica rata l’importo intero, può farlo, ma il 30 giugno: vi
pare normale in una cittadina turistica che lavora d’estate? Abbiamo chiesto – invano ovviamente – che la
spostassero al 30 settembre. Il fatto è che la maggioranza entra in Consiglio senza neanche aver letto le
delibere, altrimenti questi strafalcioni che fanno arrossire, li eviterebbero.

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