Maxi sequestro di prodotti ittici della Guardia Costiera

In un esecizio di vendita all'ingrosso oltre 8 tonnellate di prodotto ittico non tracciato

Nella giornata di mercoledì 29 ottobre, i militari della Guardia Costiera di Piombino, nell’ambito di una mirata attività di vigilanza a tutela della salute dei consumatori e repressione delle frodi in commercio, hanno proceduto al sequestro di ben oltre 8 tonnellate di prodotto ittico non tracciato.

Con il coordinamento e supporto del 2° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima della Toscana, il team ispettivo dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino individuava, all’interno dei locali di un operatore economico del settore della vendita all’ingrosso, un ingente quantitativo di prodotto ittico pronto per la trasformazione ed immissione in commercio, privo di qualsivoglia requisito attestante la provenienza e con termine minimo di conservazione superato addirittura da oltre un anno.

L’operazione ha portato al sequestro di varie specie ittiche, che potenzialmente avrebbero potuto essere immesse in commercio, tramite dettaglianti e ristoratori, con gravi conseguenze sulla salute dei consumatori finali. Inoltre, nell’ambito dell’attività svolta, il personale militare ha comminato a carico dell’azienda coinvolta una sanzione amministrativa pari a € 1500.

L’attività ispettiva si inserisce nella più ampia e complessa strategia di tutela della risorsa ittica, al fine di preservane la sostenibilità e consentire la fruizione anche a beneficio delle generazioni future. L’operazione conferma e ribadisce il costante impegno della Guardia Costiera nel controllo della filiera ittica, nella prevenzione delle frodi alimentari a tutela dei consumatori e del rispetto delle regole di una corretta concorrenza di mercato tra le imprese del settore.

2 risposte a “Maxi sequestro di prodotti ittici della Guardia Costiera

  1. Fabio Rispondi

    Il danno principale non è solo la multa, ma il sequestro del pescato: mettiamo che a nero lo abbiano pagato 5 euro il kg, sono 40mila euro…
    Forse sarebbe il caso che la legge prevedesse la sospensione dell’attività.

    1 Novembre 2025 alle 9:07

  2. FABRIZIO VALBONESI Rispondi

    Non ritengo giusto che a chi attenta alla salute dei consumatori siano comminate multe così lievi
    !Dividiamo 8tonnellate per una presunta vendita di 300gr a consumatore per capire quanti avrebbero potuto essere intossicati o star male con costi da sopportare alla ns.Sanita .

    31 Ottobre 2025 alle 9:43

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