Alfredo Regoli, di origini umbre ma romano d’adozione, ha documentato dagli anni Cinquanta agli anni Duemila i paesi di Lazio, Umbria e Toscana intesa come Isola d’Elba, creando una straordinaria memoria nella storia della fotografia. Ironico, avventuriero, incurante del pericolo, Regoli, il “fotoreporter in motocicletta” di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, ha fotografato il paesaggio italiano nei suoi aspetti più riconoscibili e caratteristici, dando vita con lo stile e la passione che sempre lo hanno contraddistinto a un corpus di oltre cinquemila scatti che documentano il cambiare dei tempi e delle mode, ritraendo le ultime vestigia della civiltà contadina ancora pienamente integrata nella fisionomia cittadina che emerge con prepotenza, il nascere dei nuovi palazzi ancora in costruzione ai margini degli antichi centri storici, la serena vita quotidiana della comunità, l’otium, i ritmi lenti ancora non sostituiti dalla frenesia della vita moderna. La mostra, ospitata nella meravigliosa cornice di Palazzo Chigi in Ariccia per merito del suo Conservatore Francesco Petrucci e con il prestigioso patrocinio della Società Geografica Italiana, è curata dal figlio Luciano Regoli e da Alessandra Allori e mette in esposizione 72 fotografie da diapositive a colori e 42 cartoline dei paesi del Lazio negli anni Settanta. Uno speciale ringraziamento al Professor Alberto Manodori Sagredo, già docente di Storia e Tecnica della Fotografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per aver riconosciuto per primo il valore di questo patrimonio fotografico, dopo aver rinvenuto la parte più antica del fondo Alfredo Regoli, più di 400 fotocartoline in bianco e nero, e averle in seguito donate alla Società Geografica Italiana.



