il Premio letterario “Brignetti 2025” illumina Portoferraio

di Alberto Zei

Non è stato soltanto un premio letterario: la serata del 6 settembre a Portoferraio è stata un evento che ha intrecciato cultura, bellezza e suggestione. Nell’area archeologica della Linguella, tra mura storiche e riflessi di mare, la 53ª edizione del Premio Internazionale Elba, Raffaello Brignetti ha trovato la sua cornice ideale. Una luna piena a dominare il cielo, un colpo di cannone a salve a suggellare la premiazione e centinaia di persone a testimoniare la partecipazione di un’Isola che sa riconoscersi nella cultura.

I saluti istituzionali
Ad aprire la serata, il Sindaco di Portoferraio, Tiziano Nocentini, che ha dato il benvenuto agli ospiti sottolineando l’orgoglio della città nel rinnovare l’ospitalità a una manifestazione letteraria di alto profilo. Le sue parole hanno evidenziato come il Premio Brignetti, con la sua lunga storia, rafforzi il legame tra Portoferraio e il panorama culturale nazionale e internazionale.
Anche il Presidente del Comitato Promotore, Roberto Marini, che ha introdotto i lavori della serata, ha richiamato la lunga tradizione di questo evento e la sua crescente vocazione internazionale. Marini ha poi parlato del Premio Brignetti come di un patrimonio condiviso che ogni anno cresce di statura, capace di legare la letteratura alla storia e all’identità dell’Isola, ma anche di farsi ambasciatore culturale dell’Italia all’estero.

Il trionfo di Sandro Veronesi
Protagonista della serata, Sandro Veronesi ha ricevuto il premio per Settembre nero (La nave di Teseo), opera che fonde memoria storica e racconto intimo, riportando sullo sfondo del 1972, con la tragedia delle Olimpiadi di Monaco, la voce di un ragazzo che scopre insieme la vita, i sentimenti e la durezza della realtà. Nel suo intervento, Veronesi ha definito il premio come un ritorno alle origini: “Camminare su quest’Isola è per me un’occasione intima e preziosa, che rende questo riconoscimento ancora più autentico”.

Le voci della serata
Ad accompagnare la cerimonia, la conduzione elegante di Attilio Romita e Monica Giandotti, insieme alla presenza di Veronica Pivetti, che con la sua ironia e raffinatezza ha reso leggera e calorosa l’atmosfera. La platea, composta da ospiti, turisti e tanti elbani, ha dato alla serata il tono di una festa collettiva. In particolare, l’eleganza del pubblico femminile ha aggiunto un tratto distintivo, trasformando l’evento in un intreccio di letteratura e stile. Tra i riconoscimenti della serata non sono mancati i riferimenti a giornalisti di prestigio, come Giuliano Giubilei della RAI e Agnese Pini di Quotidiano Nazionale. E proprio in questo contesto si è sottolineata anche la risonanza ormai nazionale del Premio: hanno seguito la manifestazione sia la RAI sia PaeseRoma, accanto ad altre testate di rilievo, segno che l’Elba, attraverso il Brignetti, si è affermata come veicolo culturale della Capitale verso il mondo intero.

Un coronamento di atmosfere
A rendere ancora più speciale la serata è stato l’allestimento curato nei minimi dettagli: dal buffet di accoglienza, che ha introdotto in modo conviviale il pubblico all’evento, fino all’organizzazione ottima sotto il profilo acustico, illuminotecnico e della disposizione della platea, pensata per permettere a tutti di godere appieno della cerimonia. Prima dell’inizio, gli ospiti hanno potuto anche ammirare una selezione di suggestive fotografie storiche della Linguella com’era agli inizi del secolo scorso, un tocco di memoria che ha unito la celebrazione letteraria all’identità visiva e storica del luogo.

La forza dei finalisti
Accanto al vincitore, i due finalisti, Vittorio Lingiardi con Corpo, umano (Einaudi) e Sandra Petrignani con Autobiografia dei miei cani (Gramma Feltrinelli), hanno contribuito a delineare un quadro unitario e complementare. Se Veronesi ha dato voce al passato storico, Petrignani ha riportato al centro i sentimenti come bussola del presente, mentre Lingiardi ha offerto uno sguardo sul corpo e sulla coscienza, richiamando la scienza e la conoscenza come strumenti per il futuro. Insieme formano un trittico che traccia la parabola della vita umana nelle sue dimensioni essenziali: memoria, sensibilità e consapevolezza.

L’Elba, Isola di cultura
Questa edizione conferma che l’Isola d’Elba non è soltanto meta di turismo balneare, ma anche luogo di cultura riconosciuto oltre i confini nazionali. Il Premio Brignetti ha ormai assunto il ruolo di ambasciatore culturale dell’Isola, capace di unire letteratura e territorio e di offrire al mondo l’immagine di una comunità viva, partecipe e proiettata verso il futuro.

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