Regionali 2025

Giani a Rio, l’incontro del Presidente con cittadini e stampa

Punti chiave della sua campagna Toscana diffusa, continuità territoriale e aeroporto

Seconda tappa elbana, a Rio, dopo i Giardini di Carpani con la segretaria Elly Schlein a Portoferraio, per il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, candidato per un secondo mandato. Lunedì primo settembre è sceso alla spiaggia delle Fornacelle – oggi quasi del tutto inaccessibile – la cui vicenda è invischiata in contenziosi legali di cui ancora non si è vista a fine.

“Non conoscevo la situazione di questa spiaggia” ha detto Giani, che poi è entrato nella questione confidando in una soluzione da trovare “fuori dalle aree di tribunale”. Il presidente ha poi raggiunto Rio Marina, per inaugurare la mostra organizzata nella Sala della locale Chiesa Valdese dall’associazione culturale La Quercia, intitolata “Primo Concorso Rio nell’Arte – Walther Santilli”, insieme, tra gli altri, al segretario del Circolo PD riese, Fabrizio Ania, e al sindaco di Rio, Marco Corsini. Una mostra che vede esposte circa 90 opere di 50 artisti.

Poi, l’incontro con i giornalisti e i cittadini per illustrare il suo progetto di Toscana diffusa, partendo dai contributi per le realtà più piccole. E ancora: la questione traghetti e continuità territoriale, ipotizzando, tra le varie misure in fase di valutazione, anche la possibilità di un piano di acquisizione di navi da parte della Regione. Una delle priorità di Giani resta l’aeroporto de La Pila, nel campese, infrastruttura fondamentale per il turismo elbano e per un’ottimizzazione dei trasporti, ad integrazione di quelli marittimi. Anche a Rio, quindi, come aveva fatto nel comizio di Portoferraio, ha ribadito l’impegno della Regione per sostenere l’infrastruttura e spiegato come il suo potenziamento – e l’allungamento della pista – sia da fare a tutti i costi.

Una risposta a “Giani a Rio, l’incontro del Presidente con cittadini e stampa

  1. Gertsch Philippe Rispondi

    La visita di un politico in cerca di voti per la sua prossima rielezione sulla spiaggia delle Fornacelle, a Cavo (Isola d’Elba) è stata l’occasione per una cinquantina di persone di trasmettere la loro “verità” al politico che, a suo dire, non la conosceva. È stata l’occasione per ripetere ancora e ancora un tessuto di bugie sulla realtà di una sitazione complessa, riprese dai giornalisti di tutto n giornale “Ripetete le bugie, finiranno per diventare la verità!”. Eppure la verità non può sparire, ma viene mascherata dalle bugie. Altrove nel mondo è diventata l’arma dei potenti – USA, Russia, Corea del Nord, Iran, ecc. – per giustificare le loro angherie… e “trovare soluzioni fuori delle aree di tribunale” (!) come fu il caso nella Germania nazista. Possa l’Italia sfuggire a questo funesto destino.
    Quali sono queste bugie? Innanzitutto il titolo dell’articolo: “La spiaggia torni accessibile”. In realtà è accessibile senza restrizioni ai bagnanti. Solo il parcheggio delle auto sulla spiaggia è vietato dalla Capitaneria e dal Parco Nazionale. Occorre dunque raggiungere la spiaggia a piedi per 150 metri lungo un sentiero comodo. La maggior parte delle spiagge dell’isola non gode di un simile accesso. I lettori sono quindi tratti in inganno o indotti in errore dalle ripetute bugie di un gruppo di persone che si rifiutano di percorrere pochi metri a piedi e di rispettare le leggi.
    Non c’è nessuna “privatizzazione selvaggia” ma, al contrario, un tentativo di rubare delle proprietà che sono private. Questi tentativi ripetuti negli anni sono stati segnalati a suo tempo, senza che un intervento ufficiale sia mai arrivato. Ecco cos’è, secondo il giornalista, la “privatizzazione selvaggia”!
    Forse sarebbe stato opportuno segnalare, in uno spirito di obiettività, che tra il gruppo di persone che informavano il politico, si trovavano probabilmente anche quelli che avevano bucato i 3 pneumatici dell’auto della proprietaria di una casa alle Fonacelle, prima che la carrozzeria della vettura venisse, il giorno dopo, profondamente graffiata e imbrattata di vernice blu. L’autore di queste malefatte è forse meno criticabile di colui che maschera con vernice rossa la segnaletica ufficiale apposta dal Comune per informare che il sentiero che porta al mare non è aperto ai veicoli? Ora le auto tratte in inganno devono fare retromarcia o una pericolosa inversione sulla strada.
    La verità è tanto più semplice ma occorre partire da lì per risolvere, in modo giusto per tutti, una situazione avvelenata dalla volontà di poche persone che perseguono interessi contrari alla legge.

    8 Settembre 2025 alle 13:04

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