
Coldiretti soddisfatta dall’incontro in Prefettura a Livorno sull’emergenza cinghiali all’Isola d’Elba che si è tenuto ieri (20 maggio). La principale organizzazione agricola, rappresentata al tavolo dal presidente provinciale, Simone Ferri Graziani e dal direttore, Giovanni Duò, chiede di “andare dritto e senza ripensamenti” verso l’obiettivo dell’eradicazione dei cinghiali e dei mufloni su tutto il territorio isolano che dal luglio 2022 è classificato come “area non vocata”: la loro presenza è incompatibile con le coltivazioni, l’ambiente e la biodiversità di un habitat tanto fragile quanto prezioso.
Cinghiali e mufloni sono specie invasive e fuori controllo cresciute a dismisura in questi anni che stanno causando il forte ridimensionamento dell’attività primaria sull’isola, con conseguenze devastanti sulla fragilità idrogeologica del territorio ad enormi problemi alla sicurezza stradale come tragicamente testimoniato dall’incidente mortale, lo scorso 1 maggio, di un giovane lungo la provinciale di Monumento. A supporto della posizione di Coldiretti ci sono paure e percezioni condivise ormai dalla stragrande parte dei cittadini secondo quanto rilevato da una indagine Ixè: più di uno su due (58%) li considera una minaccia, il 68% ha paura ed il 48% non prenderebbe una casa in una zona infestata dai cinghiali.
“Siamo grati al Prefetto di Livorno per essersi fatto carico di riunire tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, dalla regione al parco fino ai comuni e alle associazioni, sottolineando l’urgenza e l’importanza di condividere questo percorso nell’interesse di tutta la comunità elbana. – spiega Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – La revoca di area vocata ai cinghiali proposta dalla vice presidente Stefania Saccardi e votata dal consiglio regionale, raccoglie e fa proprie le preoccupazioni di una intera comunità di cui gli agricoltori sono parte attiva e fondamentale nella tutela del paesaggio, dell’ambiente ma anche per la primaria economia dell’enoturismo, della ristorazione e dell’accoglienza. I cinghiali, se non interveniamo rapidamente, sostituiranno le attività agricole che già stanno abbandonando molti dei terrazzamenti eroici che non possono difendere dalla loro presenza massiccia”.
Da quel primo traguardo della revisione delle aree vocate sono passati due anni. Troppi secondo Coldiretti Livorno che in attesa della messa a terra del piano, sottomesse al reclutamento delle risorse necessarie, chiede di aumentare gli abbattimenti sull’isola: “Questo non è il momento dei ripensamenti. – prosegue il presidente di Coldiretti Livorno, Simone Ferri Graziani – Questo è il momento di agire insieme per il bene comune dell’Isola d’Elba”.
Ema
Prima li immettono nel territorio e poi vogliono sterminarli, io caccerei quelli chi li hanno immessi,, non avevano pensato che si sarebbero riprodotti .
22 Maggio 2025 alle 15:09
Beppe
Dico una cosa banale e scontata ma che rispecchia quello che succede sempre .
Bisognava proprio aspettare che succedesse la tragedia dell’ incidente mortale per accelerare su una problematica che si è moltiplicata anno dopo anno in maniera enorme ?
Adesso acceleriamo per evitare un altra tragedia e per permettere all Isola , soprattutto nella zona Ovest ,di riacquistare le caratteristiche ambientali che aveva prima di questa catastrofe dei cinghiali e dei mufloni .
Grazie
22 Maggio 2025 alle 12:44
Ares
Prima del CARROZZONE parco, questi problemi non esistevano
21 Maggio 2025 alle 18:44