Sindacati e marittimi Toremar incontrano i sindaci elbani

C'è preoccupazione per possibile riduzione servizi. Zini: "La Regione torni qui e ci spieghi"

Incontro, venerdì 5 aprile, tra i comandanti e marittimi Toremar, i sindacati e i sindaci elbani (erano presenti Portoferraio, Marciana Marina, Capoliveri e Campo nell’Elba) preoccupati per la possibilità di riduzione di servizi ed occupazione in vista del nuovo bando sulla continuità territoriale marittima. I lavoratori Toremar hanno espresso la loro preoccupazione riguardo al futuro lavorativo, temendo una riduzione di personale e conseguente aumento di ore per quelli in organico, questione strettamente legata anche al servizio che, in questo modo, subirebbe un’inevitabile riduzione. Come ha confermato il sindaco di Portoferraio Angelo Zini, l’Elba è di fronte ad una fase molto delicata. “Si parla di riorganizzare il servizio di trasporto marittimo che dia garanzie al territorio e ai residenti. Questo è l’obiettivo – ha detto – siamo in un momento in cui, da parte della Regione, non abbiamo ancora capito i termini del bando, come riusciremo ad ottenere che siano inseriti gli elementi essenziali di garanzia del trasporto marittimo e come si potrà garantire anche il lavoro ai marittimi. Oggi siamo a discutere il contenuto di un bando che non c’è. Ancora non è dato di capire quale sarà e quando potrà uscire. Non è neanche detto che al 31 dicembre arriveremo con la soluzione pronta”. Secondo la normativa, è stata fatta la manifestazione di interesse imposta dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti. La questione più difficile e delicata ruota intorno a quanto previsto per la Linea A1, quella che collega Portoferraio a Piombino. L’indagine ha evidenziato che non è a fallimento di mercato, economicamente nell’arco dell’anno si sostiene da sola, mentre le altre linee hanno bisogno di sovvenzione. “Ma anche su questa linea c’è bisogno che il pubblico garantisca i servizi attuali – ha affermato Zini – aggiungendo anche una nave da Piombino alle 24.00, con attenzione al sistema di tariffazione per residenti e non”. Pur accettando che la linea A1 non abbia bisogno di sovvenzioni pubbliche “nel senso che – ha specificato – mediamente nel corso dell’anno vada cosi, non abbiamo garanzie dal mercato su corse, linee, orari nella giornata ed è questo il momento in cui dobbiamo capire come la regione riesce a inserire nel bando le garanzie che chiediamo”. Erano presenti all’incontro Piero Dapelo, delegato dalla Cgil Livorno e Andrea Sirabella, Uil. “Dopo questo incontro – ha detto Dapelo – siamo sicuri che con i sindaci potremo fare una strada insieme nell’interesse dei lavoratori e delle esigenze del territorio. Resta la preoccupazione perché laddove si spezzettano le tratte non c’è stata nessuna tutela di normative e di retribuzione non solo dei marittimi. Sono cose già vissute” . La richiesta dal territorio è quella di fare un’unica gara per tutti gli ambiti, compresa la linea A1 nella quale mantenere questi oneri di servizio pubblico. “Questa e altre richieste sono state inviate dalla Regione all’AdRT – ha informato Zini – per il parere di legge, ma l’impressione è che sia negativo, cioè parere positivo alla gara unica sulle altre line a fallimento di mercato ma esclusa A1 con gli oneri di servizio pubblico orizzontale”. I marittimi avranno nuovi incontri sulla questione, il primo il 5 maggio. I sindaci incontreranno il mondo delle categorie economiche elbane che stanno predisponendo un documento unitario. “Marittimi, comandanti e sindaci – ha terminato Zini – tutti viviamo l’insularità allo stesso modo. Dobbiamo fare tutti il massimo sforzo. Chiederemo alla regione di tornare qui e confrontarsi con il territorio prima di qualsiasi decisione”.

5 risposte a “Sindacati e marittimi Toremar incontrano i sindaci elbani

  1. Andrea Monaci Rispondi

    Possibile che in Italia il sindacato non ha ancora capito che in un settore come quello marittimo da far west, dove il lavoratore è carne da macello, e passa più ore a bordo di una nave che in famiglia, che la dove non hanno fatto la bonifica a bordo, respirano ancora amianto, e il numero dei casi ci da ragione – che da poco il governo ha tagliato l’indennità di malattia e infortunio arrivando al 60 % delle spettanze – che dopo la deregulation dello spacchettamento delle tratte l’80% dei marittimi è precario e ricorre agli istituti di previdenza sociale per vivere, che oggi il calcolo della pensione è fatto su quanto si guadagna e quindi si versa all’Inps, – che per dare un servizio in Italia sulle tratte marittime brevi o tratte per le isole della costa Italiana che non sono tratte da navigazione di lungo corso, deve cambiare il CCNL dei marittimi ed arrivare ai doppi turni giornalieri a parità di salario costituendo la parità tra pubblico ( sovvenzionato ) e privato, – se da un lato l’uscita e l’entrata nei porti si caratterizza per la sicurezza ed altro con la perdita di tempo e il conseguente ritardo, si può fare una navigazione veloce, con mezzi veloci, recuperando il tempo di uscita ed entrata nel porto. Una proposta seria che deve partire a livello locale e regionale arrivando al governo centrale, per poi estendersi in tutto il territorio, con risorse da mettere in campo per un servizio di qualità, efficiente, calibrato per i territori interessati, salvaguardando e restituire la dignità al lavoratore marittimo, perduta con l’ausilio di personaggi che fino ad oggi hanno guardato più all’armatore che al lavoratore e al servizio al seguito. E’ giunto il momento di dare una svolta a 360° ad una questione che ci tocca nel vivo della nostra vita quotidiana e sul turismo insulare che è il veicolo della nostra economia. Ci vuole un confronto continuo con la regione Toscana perchè la svolta alla questione continuità territoriale marittima a mio modesto parere è, e non riguarda solo il sindacato, ma pure le istituzioni, per cui definire l’orario di lavoro a bordo sulle tratte brevi è, l’elemento essenziale sia per la sicurezza in generale della navigazione, e sparti acque definitivo tra navigazione lunga e quella breve, ora, solo in mano all’armatore. Spero che a breve torni all’Elba la regione Toscana per un confronto pubblico con il sindacato, cittadini, associazioni di categoria, e cittadino singolo, teso per la costruzione di un servizio di qualità per il nostro bellissimo Arcipelago Toscano che da troppo tempo aspetta.

    8 Aprile 2024 alle 11:28

  2. Pirro Taddei Rispondi

    Il sindaco di Rio dove che non lo vedo??

    7 Aprile 2024 alle 18:51

    • Gavino Pintus Rispondi

      È quello di Porto Azzurro?

      10 Aprile 2024 alle 19:05

  3. Andrea Monaci Rispondi

    Sempre a rincorrere la soluzione che ancora latita. Nel Luglio 2021 in tempi non sospetti , alla de Laugier con la presenza della regione, Filt Cgil , sindaco di Portoferraio, allora non dissidenti politici, siamo intervenuti sulla questione C Territoriale Marittima formulando una ipotesi di proposta che aveva in se un nuovo metodo che prevedeva iniziative continue e itineranti nei territori interessati dal servizio e, l’ipotesi della costruzione di un metodo di lavoro corrispondente alla normativa sull’orario di lavoro dato che siamo in Toscana e che abbiamo il dovere di proporre il lavoro ai residenti nelle province frontaliete di Livorno e Grosseto adiacenti all’arcipelago. I soggetti che oggi di fronte alla questione si rivolgono come verginelli a coloro che non hanno sentito e visto fino a oggi , si possono considerare responsabili a tutti gli effetti della grave situazione che proprio loro non hanno saputo governare per arrivare al foto finisc con l’acqua alla gola e predere per i fondelli i lavoratori, i cittadini, i territori, come ancora una volta non fosse successo niente , e chi vi dice questo e’ uno che in questo settore c’e’ stato per 43 anni mettendoci sempre la propria faccia da persona normale.

    7 Aprile 2024 alle 16:29

  4. Normanno Accardi Rispondi

    Possibile che il comune di Rio non sia mai presente!!

    7 Aprile 2024 alle 11:27

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