Autismo, “Regione Toscana nega rimborsi per le terapie”

La denuncia di Landi (Lega): "Vergognoso lasciare famiglie sole". Presentata mozione

“Sulle terapie ABA la Regione prenda atto di aver commesso un errore e torni sui suoi passi concedendo i rimborsi. Siamo di fronte a un cortocircuito creato dalla delibera dei mesi scorsi che sta generando un rimpallo di responsabilità tra l’assessorato e le ASL, in particolare la Centro. Di chi abbia ragione poco importa, quel che conta è che i genitori non siano lasciati soli e che alcuni di essi non siano costretti a interrompere le terapie a causa della negazione dei rimborsi. Così come non devono essere lasciate sole le famiglie che affrontano altri percorsi terapeutici presso strutture private, poiché la ASL garantisce poco. Una vergogna che va immediatamente cancellata”.

Così il consigliere regionale della Lega Marco Landi, che oggi, nella giornata della consapevolezza sull’autismo, ha depositato una mozione con cui chiede alla Giunta di garantire i rimborsi negati dalla delibera 1481, di aumentare il budget destinato all’assistenza alle persone nello spettro autistico e creare una rete di strutture accreditate in grado di dare risposte.
“Stiamo parlando di ben oltre quattromila famiglie che in Toscana hanno al loro interno persone nello spettro autistico, di cui circa 3600 minori. Genitori che con amore, impegno e grandi sacrifici seguono i loro figli nel complesso percorso di piccole, grandi conquiste di autonomia e indipendenza. Un mondo purtroppo ancora sconosciuto a chi non ha toccato con mano questa esperienza. Ed evidentemente anche alla Regione Toscana – incalza il consigliere della Legs – che sta negando rimborsi ai genitori che ricorrono alla terapia ABA. Madri e padri che si trovano a dover pagare centinaia di euro a settimana lasciati soli. Così come soli sono coloro che seguono altri costosi percorsi terapeutici. Ammettano di aver commesso un errore e facciano chiarezza: la Regione dice che le terapie per l’autismo non rientrano nei LEA e che quindi devono rientrare nell’alveo della delibera 1481, la ASL dice il contrario: il risultato è che i rimborsi sono negati. Gli strumenti per correggere lo sbaglio ci sono: lo facciano senza perdere tempo”, conclude Landi, che già a novembre aveva presentato un question time sul tema.

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