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Isola d’Elba, sentieristica a rischio privatizzazione?

La denuncia di una guida ambientale: "Ormai il sentiero 139 non esiste più". La storia

Sentieri che spariscono, transenne e cartelli che appaiono. Esiste un rischio privatizzazione dei sentieri all’Elba? In qualche caso probabilmente si. La denuncia è di una delle guide ambientali più esperte dell’isola, Stefano Luzzetti, che sulla sua pagina social racconta con un misto fra tristezza e rabbia la storia di una di queste situazioni. Ve la riproponiamo integralmente, per le valutazioni del caso da parte di chi di dovere.
La grande bellezza…e la grande tristezza.
Ero un giovane trekker quando la prima volta, ormai quasi 30 anni fà, percorrevo per la prima volta l’anello di Capo Poro.
Un sentiero in mezzo alla macchia. Col passare degli anni ci sono stati continui cambiamenti….
Oggi ci sono ripassato dopo qualche tempo e la situazione mi pare drasticamente peggiorata. Ormai il sentiero 139 non esiste più.
La segnaletica è stata completamente eliminata, tranne il palo iniziale, dove qualche “realista” ha cancellato due indicazioni con una penna scrivendoci “chiuso”.
Inutile riportare sulle cartine escursionistiche il percorso completo con tanto di segnalazione di punto panoramico.
Ormai è tutto disseminato di cartelli di proprietà privata, divieti di accesso, cantieri, materiali buttati a caso e presumibilmente già da un po’.
In tutto questo mi fa ridere pensare che qualche anno addietro ad un organizzatore di una manifestazione di trail running fu fatto un verbale per aver lasciato un cartello sul percorso.
A questi, usando lo stesso metro,gli dovrebbero dare l’estrema unzione…
Si potrebbe ovviare che “è proprietá privata”, ma credo che buona parte dei sentieri passino su terreni di qualcuno..e se tutti facessero così…altro che isola del trekking….
In più…provate voi sulla vostra proprietà ad aprire strade nella macchia….poi mi racconterete come è andata.
Qualche giorno fa Firenze è stata definita “meretrice”…ma anche l’Elba mi sa che fa lo stesso lavoro.

8 risposte a “Isola d’Elba, sentieristica a rischio privatizzazione?

  1. Giovanni Anselmi Rispondi

    Purtroppo è un’isola di prepotenti e te che sei un cittadino pulito e onesto sei nessuno.

    5 Febbraio 2024 alle 14:17

  2. Lia Diversi Rispondi

    ma perchè lasciare sempre al singolo libertà di fare danno…
    Vwdiamo se qualche autorità si decide a far rispettare ciò che è e che deve rimanere un bene comune…

    4 Febbraio 2024 alle 23:05

  3. Luciano Andreotti Rispondi

    Almeno ci fosse l’accortezza di fare come al semaforo di monte Grosso ,dove il nuovo proprietario ha provveduto a deviare il percorso di qualche metro e ha aggiunto delle belle panchine in granito per godere il meraviglioso panorama sulla baia di Portoferraio.

    4 Febbraio 2024 alle 19:37

  4. Claudio Rispondi

    Ma non esiste la possibilita` di istituire servitu` di uso pubblico per i sentieri?

    4 Febbraio 2024 alle 15:36

  5. Amedeo Anselmi Rispondi

    Parola d’ ordine: farsi rispettare!!! Elbani si nasce non si diventa.

    4 Febbraio 2024 alle 12:14

  6. Anna Rispondi

    Peccato…tutti gli anni da più di trenta percorro quel sentiero.ma già dall’ anno scorso si percepivano avvisaglie di una trasformazione.Forse sarebbe opportuno interpellare la sezione CAI di competenza o chiedere al Comune spiegazioni e coinvolgere la popolazione locale.Mi sembra però tristemente che non si voglia procedere di questo passo ma lasciare il campo totalmente ad interessi privati come e già successo per una villa abusiva costruita di recente sul promontorio e poi “riabilitata”. Che peccato per l’isola che si pubblicizza adatta ai trekker

    3 Febbraio 2024 alle 19:02

  7. Elena Rispondi

    Purtroppo ormai l’Isola è il far west.
    Ma le amministrazioni (7 più l’ente parco) ci sono per la tutela di chi?

    3 Febbraio 2024 alle 18:36

  8. Dario Rispondi

    Tristezza infinita…

    3 Febbraio 2024 alle 14:48

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