Marciana Marina

“Incendio al magazzino, amministrazione poco chiara”

di Gruppo di minoranza - Per Marciana Marina

Sono ormai passati quasi due anni da quando il capannone comunale ha preso fuoco, lasciando Marciana Marina con un danno enorme. Eppure, l’Amministrazione non ha mai fornito risposte chiare: nessuna informazione su cause, stato delle indagini né aggiornamenti sulla pratica assicurativa.
Il bilancio del danno è pesantissimo: oltre al grande edificio, sono andati distrutti arredi, attrezzature, mezzi, materiali per eventi e servizi pubblici. Decine di migliaia di euro sono stati già spesi per rimpiazzare, almeno in parte, ciò che è andato perso e per la bonifica dell’area.
E’ bene ricordare – come apparso evidente fin dall’inizio e poi accertato – che l’incendio si è propagato dalla porzione di capannone in uso a ESA. Da ciò è nato un contenzioso legale tra le assicurazioni, con costi già ricaduti sul Comune, come confermato anche in Consiglio dall’amministrazione. Pertanto chiediamo al Sindaco chiarezza, che i responsabili paghino e che il fabbricato venga ricostruito – magari in altro luogo – restituendo alla cittadinanza ciò che era e ciò che serviva.
Sorpresa amara: in questi giorni la Giunta ha approvato un progetto presentato da ESA per la cosiddetta “riqualificazione” del centro di raccolta, ancora una volta senza alcun coinvolgimento della minoranza.
È noto da tempo, a chi ha a cuore il futuro di Marciana Marina e a chiunque abbia un minimo di sensibilità urbanistica, che il centro di raccolta in quella posizione fosse una sistemazione provvisoria. Tutti lo sapevano: era una collocazione infelice, tollerata solo in attesa di una soluzione migliore. Ora invece l’Amministrazione vuole renderla definitiva.
Stiamo parlando di una delle aree con le maggiori possibilità di valorizzazione e sviluppo: vicina all’infrastruttura portuale, a ridosso della Fenicia, in un punto nobile del nostro territorio con attività turistiche e ricreative di rilievo. Quella collocazione continua a generare miasmi nauseabondi e traffico di mezzi pesanti, mentre l’area sarebbe stata molto più utile come parcheggio/area verde legata allo sviluppo della zona portuale. Il centro di raccolta, al contrario, andava spostato in aree più idonee, come Val di Cappone o comunque in zone più interne e meno sensibili dal punto di vista turistico.
Attenzione! Dai documenti tecnici e dalle tavole di progetto pubblicate emerge un fatto inaccettabile: nel nuovo piano non vi è alcuna traccia del magazzino comunale. Al suo posto è previsto un edificio inglobato nel centro di raccolta e destinato a ESA. Avevamo un capannone ampio e spazioso, patrimonio del Comune: al suo posto sono previsti spogliatoi, docce, WC e uffici per il personale. E tutto questo nel silenzio più totale: mai annunciato, mai discusso, ora imposto.
Ma non è finita qui. Nei documenti si legge che una parte del costo del progetto, complessivamente pari a 1.300.000 euro – in gran parte coperto da contributo regionale – sarà comunque scaricata sulle bollette dei cittadini tramite la TARI. Si parla di una quota intorno al 20% del totale: un pericolo concreto di nuovi aumenti, in un quadro già segnato da rialzi costanti anno dopo anno.
Un’opera che non può tradursi nella cancellazione di un edificio comunale. È giusto accogliere investimenti sul territorio, ma non a scapito di ciò che appartiene al Comune: lo spazio era già adeguato, perché allora sacrificare anche l’area del magazzino comunale?
In più, è prevista anche una spesa di 60.000 € per l’acquisto di un terreno, di cui apprendiamo solo ora la mancata disponibilità al Comune: un’operazione che richiede ulteriore chiarezza e trasparenza.
Infine la domanda è inevitabile: oltre a un nuovo centro di raccolta, cosa ci guadagna Marciana Marina? Dopo il danno, la beffa: finora nessun risarcimento e, con questo progetto, il magazzino pare destinato a sparire.
Che l’Amministrazione ci smentisca e rassicuri i cittadini.

Una risposta a ““Incendio al magazzino, amministrazione poco chiara”

  1. remo randazzo Rispondi

    siamo alle solire , sembra , come esempio (sproporzionato) a Milano , tutto rimane senza risposte , deve essere un vizio di quella parte politica , che dice ( io so io , voi non siete nulla)

    26 Settembre 2025 alle 11:20

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