riceviamo e pubblichiamo integralmente:
Leggo con sconcerto un post sui social media dal titolo “RIO, UN CONSIGLIO COMUNALE CON COSE IRRITUALI MAI VISTE” nel quale si accusa il Sindaco di comportamenti irrituali perché avrebbe tentato di impedire ad un consigliere di minoranza di intervenire in replica alla risposta ad un’interrogazione, scavalcando la presidenza del consiglio.
Il post ovviamente è accompagnato da una sparuta serie di desolanti commenti dello stesso genere.
Come spesso succede, la mala fede si accompagna all’ignoranza (nel senso della non conoscenza), e di tanto in tanto occorre spiegare come stanno veramente le cose per evitare che si formi una diffusa opinione condizionata da quel connubio. Perché, come si suole dire, col ripetere cento volte una bugia si finisce per farla diventare verità. E la gente ci crede.
L’articolo 23, comma 8, del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale – che ahimè i consiglieri sono i primi ad ignorare – prevede che una risposta ad un’interrogazione possa dar luogo a replica breve soltanto dell’interrogante per dichiarare se egli è o meno soddisfatto della risposta, RESTANDO ASSOLUTAMENTE INIBITO L’INTERVENTO DA PARTE DI ALTRI CONSIGLIERI.
Nel caso di ieri, l’interrogazione era stata presentata e sottoscritta da un determinato consigliere e non dal gruppo, e solo quel consigliere poteva intervenire. Nessun altro.
La pretesa di discutere da parte di altro consigliere è stato un atto di prepotenza, rivendicato con forza e animosità, e il Sindaco si è limitato a farlo rilevare (prima pacatamente e poi con altrettanta animosità, visto che il consigliere non desisteva). E poiché l’atteggiamento del prepotente non cessava, il Sindaco ha sollecitato la presidente del consiglio comunale, cui compete la polizia dell’aula, affinché togliesse la parola al consigliere intemperante e – dato che questi non si dava per inteso – lo allontanasse dall’aula. Poteri che il presidente ha per espressa previsione regolamentare (art. 31).
Non c’è alcuna irritualità, alcuna arroganza, alcuna espressione tirannica in questo. Solo il richiamo al rispetto delle regole che democraticamente il consiglio stesso si è dato approvando il regolamento.
C’è chi non gradisce evidentemente che le regole vangano rispettate. E questo “chi” si qualifica da se.
Rio, 9 settembre 2025
Marco Corsini, sindaco di Rio


