In memoria di Renato Galullo, amico dell’Enfola

I figli, la moglie e i nipoti Alice e Matteo

Per Renato,  babbo Renato,  la parola ‘amicizia’ aveva un significato importante e profondo, legato ai valori con i quali è cresciuto e con i quali ci ha cresciuto. Chi lo conosceva bene lo descrive come ‘persona di altri’ tempi proprio per questo, perché un tempo una stretta di mano valeva più di un contratto, l’amico vero era quello sul quale potevi SEMPRE contare e stai pur certo che se Renato ti dava la sua parola poteva anche cascare il mondo ma lui la manteneva e stai pur certo che se avevi bisogno di qualunque cosa e gli chiedevi aiuto, lui non si tirava mai indietro ed una mano te la porgeva sempre.
E fu così che, nel lontano 1990, nacque l’Associazione Amici dell’Enfola, da un’idea che un giorno ebbero Renato ed il suo amico e cognato Gianni Bucci, con l’intento di rendere migliore la zona in cui vivevano ed in particolare la spiaggia dell’Enfola, per troppo tempo dimenticate e poco valorizzate.  Un patto tra amici, un’associazione di persone semplici, sincere e buone che, come lui, hanno fermamente creduto fin da subito di potersi rendere utili al proprio paese.
Babbo Renato, per voi Renato, fondò questa associazione insieme a poche, pochissime persone fidate che come lui condividevano gli ideali di onestà, di solidarietà, di collaborazione, di giustizia, di volontariato, che volevano battersi per rendere migliore questo mondo e per cambiare, nel loro piccolo, quello che ritenevano sbagliato, soprattutto per lasciare ai figli ed ai loro nipoti un posto incantevole nel quale vivere. Ed il nome che scelsero per questa associazione fu proprio ‘Amici dell’Enfola’ perchè loro AMICI lo erano davvero. Le ricordo, con mio fratello, lui ed io piccoli bambini, le serate passate ad ascoltarli durante le riunioni per decidere cosa fare per rendere più pulita la nostra spiaggia del cuore, per organizzare le gare di bolentino ed i giochi sull’acqua che tanto amavamo e prima ancora, prima di tutto, ricordo quanto tempo passavano a pensare ed a lavorare per riuscire a rendere l’Enfola quella che ancora oggi è, la spiaggia più bella! Ricordo quando passeggiavamo, la sera con i miei cugini, da casa nostra all’Enfola e trovavamo per strada lo sporco lasciato dai camper, ricordo che gli stessi camper apparecchiavano tende e tendine nel parcheggio non permettendo  agli altri di godersi la spiaggia di tutti. E ricordo quando gli Amici dell’Enfola dopo sere, giornate e nottate passate a cercare una soluzione, decisero di mettere le barriere all’ingresso del parcheggio per non far entrare i camper. Ricordo: ‘Facciamole così, facciamole cosà, a questa altezza ma che si possano aprire per le emergenze, con una bella scritta Enfola 90’. Ricordo l’impegno e la precisione nel dipingere a mano, a pennello, quella scritta. Ricordo le saldature e le incazzature ogni volta che qualche turista sbadato ( o anche qualche residente) le rompeva andandoci a sbattere con le biciclette sopra il tetto della macchina. Ma gli Amici dell’Enfola ‘aggiustatutto’ una soluzione la trovavano sempre. Ricordo quanto il mio babbo, con i suoi Amici, si arrabbiava quando le barche venivano con il motore acceso fino a riva in mezzo ai bagnanti e mentre noi bambini giocavamo felici nell’acqua. Ma gli Amici dell’ Enfola una soluzione la trovavano sempre. E allora decisero di mettere le corsie, tutti insieme, tutti d’accordo nonostante le mille difficoltà burocratiche. Ma gli Amici dell’Enfola non si sono mai arresi. Magari a volte litigavano pure tra loro a parole perché uno la pensava in un modo ed uno in un altro. Ma poi, come i bambini, facevano la pace e tornavano uniti perchè il loro unico interesse era rendere l’Enfola il paradiso che grazie a loro oggi è diventato. Ricordo le gare di bolentino la domenica mattina, coppie di nonni e nipoti, di padri e figli, di fratelli e di amici partecipare contenti e agguerriti per potersi accaparrare il premio del ‘pesce più grande’ o anche quello del ‘pesce più piccolo’ e la trepidante attesa prima di conoscere il verdetto della bilancia per sapere chi aveva pescato di più.
L’Associazione era occasione per fare festa, per stare insieme e gioire per le piccole semplici cose, per grandi e piccini. Ricordo la passione nell’organizzare i giochi sull’acqua per i quali qualunque oggetto recuperato in officina o costruito dai soci poteva diventare, con la loro fantasia, un prova insormontabile da superare durante la gara. Ricordo ponti galleggianti di camere d’aria, il palo ‘insegato’ da scalare con mani e piedi, le gare con le barchette che si rovesciavano solo a guardarle, gli sci gonfiabili sui quali era impossibile mantenere l’equilibrio.
Nottate e nottate durante le quali gli Amici dell’Enfola ne inventavano di tutti i colori, roba che ‘Giochi senza frontiere’, al confronto, era nulla.
Ne avrei miliardi di ricordi da raccontare ma li tengo custoditi nel mio cuore perchè mai comunque le parole potrebbero spiegare la passione e l’amore per questo posto che ha spinto gli Amici dell’Enfola  ad unirsi. Un direttivo, 35 anni fa, di 10 persone, con zio Gianni Bucci primo Presidente dell’Associazione al quale si sono aggiunti, anno dopo anno, centinaia di soci per condividere e sostenere il loro operato.
Ed ogni volta che purtroppo, col passare del tempo, qualche amico andava via, era come perdere un fratello. Ma gli Amici dell’Enfola ne tenevano comunque sempre viva la memoria con i loro racconti e dedicando feste e trofei a chi purtroppo non c’era più, quello era il loro modo per non dimenticare chi era stato importante.
Renato, come tutti i primi fondatori di questa associazione, ha speso la sua vita per quella spiaggia ed ha trasmesso l’amore per il territorio a lui caro a chiunque ci fosse venuto anche solo una volta perchè per tanti pensare all’Enfola era anche un po’ pensare a Renato. Renato, il mio babbo Renato ha dedicato tutto il suo tempo libero ed anche lavorativo all’Enfola perchè l’ha amata profondamente, fino all’ultimo, anche quando non veniva trattato come avrebbe meritato. Ma nonostante questo ha continuato a collaborare con gli amici dell’Enfola moralmente, materialmente ed economicamente aiutando l’associazione soprattutto nei momenti di difficoltà. Lungi da me fare polemica in questo momento di grande dolore, ma l’amarezza nel cuore è tanta e profonda vedendo che tutto quello che ha fatto non gli è stato riconosciuto da chi, per lui, era amico e che non gli sia stato reso omaggio come avrebbe meritato. Renato non ci sarà più sulla spiaggia con il suo ‘mazzolo’, con i suoi ferri portaombrelli e il suo patino bianco e celeste.
Ma Renato, il mio babbo Renato, vive e vivrà sempre nei racconti di chi lo ha conosciuto ed amato davvero con cuore sincero.
E quando i suoi nipoti in macchina, prima di tornare a casa mi dicono: “Mamma, facciamo prima un giro all’Enfola?”, allora mi rendo conto davvero che anche a loro ha trasmesso l’amore incondizionato per questo luogo e ‘fare un giro all’Enfola’ è come andarlo a trovare, immaginando di vederlo sbucare da un momento all’altro da sotto qualche pedalò, dalla sua pandina verde con in mano gli ombrelli arancioni o semplicemente di vederlo seduto sulla spiaggia a fumarsi una sigaretta.
Per chi l’ha conosciuto e amato con cuore semplice e sincero l’Enfola non sarà più l’Enfola senza Renato perchè il mio babbo Renato non era, non è mai stato e non sarà mai un babbo qualunque,  un uomo qualunque, un socio qualunque, un amico qualunque e per chi resta vivrà nei ricordi e nei racconti di tutto quello che, col suo sorriso sotto i baffi ed il suo cuore grande, ha ‘combinato’ nella sua meravigliosa, semplice vita di uomo perbene.

I figli, la moglie e i nipoti Alice e Matteo.

 

2 risposte a “In memoria di Renato Galullo, amico dell’Enfola

  1. MICHELE BARSOTTI Rispondi

    un saluto e un abbraccio alla famiglia. L’Enfola è e resterà un luogo magico, certo senza Renato non sarà più la stessa.

    12 Maggio 2025 alle 18:09

  2. Marcello Rispondi

    Uomo d’altri tempi che ho conosciuto attraverso il nipote Gianluca, anch’egli d’altri tempi!
    Quanto farebbero bene al nostro caro mondo più persone come Renato, sempre pronto a spendersi senza remore per offrire qualsiasi tipo di servizio a chi si trova in difficoltà, a prescindere da ruolo ed estrazione sociale… non potrò mai dimenticarlo!
    A Gianluca un caro saluto e un abbraccio affettuoso

    12 Maggio 2025 alle 12:08

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