
Il sindaco di Rio, Marco Corsini, lo scorso 25 aprile ha parlato a nome anche dei colleghi elbani in un consesso istituzionale esponendo i problemi dell’isola al vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, che in quel momento rappresentava lo Stato e il Governo. Proprio sui problemi che il territorio di Rio ha in questi ultimi tempi, arrivano spesso grida di allarme e manifestazioni di protesta, a partire dal caso delle Fornacelle, un po’ il simbolo della protesta della gente che si sente privata dei propri diritti, in quel caso il libero accesso ad una spiaggia.
D. Cosa è successo, e cosa succederà, dopo la sentenza del Tribunale Civile?
Il caso “Fornacelle” è una delle situazioni più sofferte di questi tempi. Come è noto, i problemi sono sorti tra vicini in occasione dei lavori di messa in sicurezza idraulica di un fosso in una proprietà privata, lavori a quanto consta debitamente autorizzati dagli enti competenti ma che hanno pesantemente compromesso l’attività commerciale confinante. Il Comune è stato costretto ad intervenire quando nell’eseguire quei lavori è stata distrutta buona parte della strada che conduce alla spiaggia, e perciò quando la situazione da lite fra privati è salita al livello di danneggiare l’interesse pubblico, ossia il diritto di passaggio che la comunità ritiene di aver acquisito nel corso dei moltissimi anni di uso incontrastato, anche carrabile, di quella strada. Da quel momento l’Amministrazione si è sentita in dovere di intervenire e ha fatto esattamente quello che avevo annunciato: un ordine di ripristino emesso dall’ufficio tecnico, e un’azione giudiziaria in sede civile a tutela del possesso della servitù. L’ordine è stato impugnato al TAR e l’azione giudiziaria ha avuto esito negativo in primo grado. A nostro avviso, l’ordinanza del Tribunale è errata e faremo a breve reclamo. Vedremo come andrà il secondo tempo di questa partita e poi valuteremo. Ci tengo a dire però che la comprensibile protesta della gente è artatamente strumentalizzata nel solco del quasi quotidiano attacco all’Amministrazione, facendo credere che essa è frutto di suoi “assenze, silenzi ed incapacità”. Un’Amministrazione si muove secondo le leggi e non può fare altrimenti: non è dalla parte né di Tizio né di Caio, non favorisce questo o quello anche se tutti la tirano per la giacchetta.
La strada del Piano è un altro simbolo della fragilità del territorio di Rio. Finalmente riaperta, ma la questione non si chiude con un senso unico alternato. Che soluzioni prevede, a breve, medio e lungo termine?
Sappiamo tutti cosa è successo e la grandissima preoccupazione che ha attanagliato la gente di Rio, scottata dall’esperienza passata della stessa strada rimasta chiuso per più di dieci anni tra l’indifferenza e la rassegnazione generali. Ora però bisogna accogliere positivamente la soluzione, anche se transitoria, che consente il passaggio a senso unico alternato. E dare merito alla Provincia che in poco più di un mese e mezzo di lavoro (tempo insolito in Italia) ha messo in campo un intervento capace di superare la criticità assicurando l’indispensabile livello di sicurezza. Voglio pubblicamente ringraziarla, come voglio ringraziare la nostra Polizia Locale per lo straordinario impegno quotidiano di presenza e di aiuto. E voglio ringraziare anche la gente per l’azione di stimolo che ha esercitato su tutti gli attori della vicenda. Ho sempre cercato di tenere un atteggiamento lucido che desse alla gente un’informazione corretta, che individuasse le competenze e che allontanasse le suggestioni delle più disparate fantasie interventiste e la solita sequela di accuse. L’obiettivo ora è di superare la stagione sperando che la soluzione in atto regga; poi con le risorse economiche che la Regione – che pure ringrazio – ha messo e metterà in campo sarà progettato e realizzato il ripristino della strada provinciale. Sono fiducioso, come ho detto spesso, questa volta la musica è diversa: la sensibilità e la responsabilità mostrata da tutti gli attori non permetterà che si ripeta l’esperienza passata.
La stagione turistica ormai, però, è gia iniziata. La gente di Rio ha paura di non trovare nel cassetto a fine stagione le risorse che servono per andare avanti. Cosa pensa di fare, come ritiene di intervenire?
Purtroppo, la crisi della viabilità è intervenuta poco prima della serie di festività che avrebbero anticipato in modo positivo la stagione turistica, e le attività economiche del territorio ne hanno risentito. In un paese che vive essenzialmente di turismo, la perdita di queste risorse non può non pesare. Abbiamo deciso, con il sostegno economico della GAT, di aiutare in qualche modo queste attività alleviandone la sofferenza con un contributo che diminuisca la TARI, e quant’altro il nostro bilancio consentirà faremo. Ma tutto dipende, lo ripeto, dalla speranza che la viabilità provvisoria ripristinata dalla Provincia possa resistere nelle condizioni di sicurezza garantite dai sistemi di monitoraggio.
Il suo è un territorio complesso, soprattutto dopo la fusione. Bagnaia che si sente abbandonata dopo l’alluvione ne è l’esempio.
È vero, questo comune si estende per un’area vasta, con un’urbanizzazione dispersa (due municipi e quattro frazioni molto distanti fra loro), che inevitabilmente si ripercuote sui centri più lontani. È un tema che l’urbanistica conosce perfettamente, quello delle periferie (periferia in senso greco, di marginalità), che sono quasi costrette a risentire della lontananza fisica dal centro delle funzioni amministrative, e che nessuna realtà politica riesce ad affrontare in modo adeguato. E così accade sempre che le aree marginali soffrono disagi e vivono in modo negativo quello che a loro appare indifferenza, disattenzione, trascuratezza. Purtroppo hanno ragione. Per noi dare risposta in modo adeguato a situazioni che da anni si manifestano è estremamente difficile, anche per assicurare le presenze più elementari: basti pensare ai tempi di intervento che per il nostro personale, già normalmente insufficiente, si dilatano in modo pesantissimo. Recentemente ci siamo confrontati con l’esasperazione delle persone, ed è difficile dar loro torto. Dovremmo pensare a forme organizzative che coinvolgano e responsabilizzino le comunità locali, come già avvenuto con gli “Amici di Bagnaia”, chiedendo loro quella collaborazione che serve in autosufficienza per aiutarci l’un l’altro. Per Bagnaia in particolare attiveremo, d’intesa con Portoferraio, quell’idea di gestione associata che potrebbe unire le risorse e le azioni delle due amministrazioni a vantaggio di quell’area tra esse divisa.
La sua amministrazione si è data molto da fare: I lavori pubblici che si realizzano, le tipicità che si valorizzano, c’è crescita a livello di autorevolezza comprensoriale.
La mia Amministrazione si è distinta, con risultati che non esito a considerare unici, nella trasformazione e nella riqualificazione del territorio. Ricordo solo, tra le più recenti, l’operazione di recupero e rifunzionalizzazione dei voltoni e il concorso di idee per via Palestro (modulo che replicheremo in altre zone dei paesi, non da ultimo a Rio Elba). Le bellezze naturali devono accompagnarsi con la crescita estetica e funzionale del paese, recuperando un arretrato insopportabile. Ho persino difficoltà a ricordare tutti gli interventi messi in campo in questi anni, e mi dispiace che la mala fede e la rozzezza ostinate di alcuni possa impedire alla gente di averne corretta percezione. Basta girare il paese, per capire che c’è ben altro che le fotosegnalazioni dei cestini pieni e delle carte per terra. Faccio appello ai nostri, per combattere il degrado ci vuole la collaborazione di tutti; nei paesi a forte valenza turistica, gli abitanti sono i primi a rimboccarsi le maniche per avere un paese presentabile. Ma sono fiducioso, prima o poi la nostra comunità si accorgerà del lavoro fatto e della progettualità che accompagna le scelte future. Ed è vero anche che per questo è cresciuto il peso politico che Rio ha nel contesto isolano, avendo finalmente abbandonato la sindrome dell’ultima ruota del carro per rivestire un ruolo di pari dignità ed autorevolezza che tutti oggi riconoscono. Basti pensare alla posizione di capofila dello SMART che tutti i sindaci elbani hanno di buon grado attribuito a Rio, consentendo un’azione trainante nel campo della cultura e della musealità.
L’opposizione politica alla sua amministrazione comunale è particolarmente attiva, anche se non è l’unico caso all’Elba (vedi Portoferraio). Quanto questo condiziona la sua quotidianità?
In questi ultimi tempi è cresciuta di livello, con attacchi politici praticamente quotidiani, che tendono a cavalcare il malcontento della gente sorto per situazioni che con l’Amministrazione comunale c’entrano poco o niente, e a puntualmente “sporcare” sminuendoli i successi che l’Amministrazione spesso faticosamente raggiunge. Io sono convinto che le persone capiscono benissimo la pretestuosità e la strumentalità di queste azioni, e all’opposizione dico che questi atteggiamenti, spesso privi di contenuti realmente consistenti, non fanno il bene del paese, anzi ne danneggiano l’immagine. Alla domanda su quanto questo condizioni la nostra azione rispondo: in nulla. Noi andiamo avanti per la nostra strada convinti di fare l’interesse generale, e convinti che l’alternativa è davvero poca cosa.
In ultimo, il caso del Museo Ginori dove deve fare i conti (politica a parte) con il timore della sua gente di avere sempre meno il suo sindaco a Rio.
È stato detto e scritto tanto su questo nuovo incarico, se, mai arriverà formalmente, e tanta bile deriva da ostilità puramente personali. Nonostante il mio ruolo istituzionale nello Stato e i numerosi incarichi che svolgo (nessuno dei quali, ripeto, chiesto) il mio impegno per Rio non è mai scemato, e credo che i risultati di cui abbiamo parlato ne siano la prova. Penso però che in un paese normale la gente dovrebbe essere contenta (orgogliosa forse è troppo) che il proprio Sindaco riceva riconoscimenti e stima sulla ribalta nazionale, perché questo porta prestigio e visibilità anche al territorio che egli amministra. Qui però sembra che non succeda così, ma io penso che ciò sia frutto dell’astio e dell’invidia personali di pochi, a dimostrazione tuttavia del vuoto di chi la prova. Nessun timore comunque, tra meno di un anno andrò in pensione e la quantità della mia presenza fisica a Rio non sarà più fonte di preoccupazione.
Rio
Ma quale lavoro sindaco il comune è in condizioni pessime..
12 Maggio 2025 alle 0:22