L’incidente, non si può morire sulla strada per un cinghiale

di Gabriele Rotellini

La tragica scomparsa di Rocco, un uomo instancabile, socievole e ben voluto da tutti, avvenuta lungo una strada dell’isola d’Elba, ha scosso profondamente la nostra comunità. Rocco era una persona brillante, sempre pronta ad aiutare gli altri e a sorridere. L’ultima volta che l’ho visto, poco prima della tragedia, non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato l’ultimo saluto. La sua morte, dovuta a un’impatto con un cinghiale che gli ha attraversato inaspettatamente la strada, ha sollevato un dibattito urgente e necessario: non si può morire per un cinghiale.

Il problema della proliferazione dei cinghiali è diventato una criticità allarmante nelle nostre strade e nei nostri boschi. I danni causati da questi animali non si limitano solo alle coltivazioni agricole, ma riguardano anche direttamente la salute e la sicurezza dei cittadini. Ogni giorno, sempre più incidenti coinvolgono questi animali selvatici, e la vita di persone come Rocco viene messa in pericolo. È inaccettabile che la vita di un nostro concittadino possa interrompersi in un attimo a causa di una situazione così fuori controllo.

Le istituzioni ad ogni livello e per competenza devono affrontare con urgenza questa emergenza, trovando soluzioni concrete per controllare e, se necessario, eradicare la proliferazione dei cinghiali sulla nostra isola. È fondamentale che vengano implementate misure di gestione sostenibile della fauna selvatica che possano garantire la sicurezza di tutti i cittadini, preservando nel contempo il nostro ecosistema.

Non possiamo più ignorare questa realtà. Rocco e tutte le vittime di incidenti causati da cinghiali meritanо un cambiamento. È tempo di sensibilizzare e agire. Non possiamo permettere che altre vite vengano spezzate tragicamente per l’incuria e la mancanza di regolamentazioni adeguate.
La memoria di Rocco ci impone di non rimanere indifferenti.

Non si può morire per un cinghiale.

Rotellini Gabriele

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