Campo nell'Elba

Carabinieri denunciano 7 giovani per una rissa in discoteca

Tutti sotto 30 anni, per loro è scattato anche il D.A.C.U.R. I fatti la notte di Halloween

La notte dello scorso Halloween, in una nota discoteca campese, per motivi ancora non chiari, forse per un apprezzamento di troppo ad una ragazza, due gruppi di giovani avventori, sette in totale, tutti italiani, si sono affrontati tra loro. La rissa è scoppiata nei bagni della discoteca con calci, pugni e lancio di bottiglie. È stato l’intervento tempestivo dei Carabinieri allertati dagli addetti del locale a evitare conseguenze ulteriori; nel parapiglia iniziale un dipendente del locale aveva riportato lesioni lievi. Sul posto sono intervenute più pattuglie dei Carabinieri che hanno fermato alcuni ragazzi, che nella concitazione del momento erano intenzionati ad affrontarsi anche all’esterno del locale.
Da allora sono state avviate le indagini dei Carabinieri che hanno ricostruito la vicenda integralmente, condotte dalla Stazione Carabinieri di Campo Elba e dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Portoferraio. Dette attività investigative hanno permesso di individuare e poi compiutamente identificare i sette protagonisti della rissa; si tratta di giovani italiani in età compresa tra i 21 e i 28 anni, che si sarebbero affrontati davanti ai molti altri avventori del locale. Al termine delle approfondite attività per tutti i sospettati autori è scattata la denuncia a piede libero all’AG per rissa aggravata, reato che annovera pene che possono raggiungere fino a i 6 anni di reclusione.
Data la gravità del fatto e considerato il livello di pericolosità sociale dei soggetti che potrebbero ripetere tali dinamiche, su proposta avanzata dai Carabinieri che hanno svolto l’intervento e le successive indagini, accolta dall’Autorità di PS competente, per i giovani è scattata anche la misura di prevenzione del Divieto di accesso e stazionamento alla discoteca per un periodo compreso tra i 12 e i 18 mesi, emessa dal Questore di Livorno. Nel caso di violazione del divieto imposto dal provvedimento di DACUR potrebbero seguire pene sino ad anche un anno e mezzo di reclusione.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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