“Essere isolani non dovrebbe significare essere isolati”

di Monica Braschi, presidente Partito Democratico Val di Cornia - Elba

Cosa vuol dire vivere su un’isola?
Nessuno di noi può vivere chiuso in se stesso. Siamo sempre porti aperti, in attesa che una nave attracchi, o che parta. Siamo quartieri di grandi città affacciati sul futuro. Perché la nostra stessa vita dipende dalla vita di tutti gli altri, come se fossimo un tutt’uno e non tanti piccoli individui separati. Lo ha scritto anche il poeta inglese John Donne, che nella lirica Nessun uomo è un’isola, si fa cantore, già nel 600, del nostro tempo e delle nostre contraddizioni come solo la grande poesia può fare.
Ma essere isolani non dovrebbe automaticamente significare essere isolati: dalla consapevolezza dei limiti e delle carenze che comporta vivere su un’isola nasce la spinta ad una sussidiarietà e alla ricerca di una continuità territoriale che dovrebbe essere sempre garantita come del resto è riportato nell’articolo 119 della Costituzione:
“La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.
Desta preoccupazione negli abitanti dell’isola d’Elba e nei pendolari il nuovo bando della Regione Toscana sui trasporti marittimi che collegano le isole dell’Arcipelago alla terraferma. La preoccupazione e che tutto sia lasciato al solo contributo degli armatori privati e in libera concorrenza. Il timore è che possa esserci un aumento delle tariffe, tagli di orari soprattutto nella bassa stagione. Questo comporterebbe ulteriori disagi a tutti quei lavoratori pendolari che garantiscono continuità in settori chiave come la sanità, la scuola e la pubblica amministrazione. E nei tantissimi elbani che usano la nave come un autobus per spostarsi quotidianamente per lavoro, per studio o per servizi sanitari che all’Elba non vengono erogati. 
 In apprensione anche i dipendenti della Toremar che temono una riduzione del personale e quindi un aumento di ore di servizio.

La Regione Toscana si è sempre dimostrata sensibile al problema dei collegamenti con l’isola e noi crediamo che continuerà a farlo per affrontare e risolvere nel miglior modo possibile il tema in concertazione con i sindacati, le categorie e i sindaci elbani affinché il fascino di vivere su un’isola non diventi un fattore limitante delle opportunità di crescita ma un incentivo a permanere in quel porto aperto dove lo spirito di comunità, la coesione economica e sociale prevalgono.

Monica Braschi, presidente Partito Democratico Val di Cornia – Elba

Una risposta a ““Essere isolani non dovrebbe significare essere isolati”

  1. Piero Dapelo. Rispondi

    La regione Toscana deve essere orgogliosa di sovvenzionare economicamente anche la tratta marittima da e per Piombino Portoferraio. I cittadini residenti elbani, lavoratori pendolari e altri servizi sociali non possono essere consegnati nelle mani degli armatori privati. Peggiorerà il servizio con conseguente riflessi negativi sull’occupazione, dei lavoratori marittimi, amministrativi TOREMAR e dell’indotto.

    7 Aprile 2024 alle 21:46

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