I numeri dell’Autorità di Portuale sui porti e i commenti

Zini:"Miglioramento del sevizio". Censi:"Continuare cosi". Manca: "L'Elba attrae"

I dati pubblicati dall’Autorità di Sistema Portuale per i porti elbani per il 2022 fanno ben sperare per la stagione che sta per partire tra poche settimane, almeno guardando le prenotazioni arrivate. Il traffico passeggeri dello scorso anno ha restituito una crescita dell’11,5% sul 2021 con 3.025.076 unità e le navi da crociera hanno segnato un incremento del 660% con 15.679 persone che ha scelto la rotta che toccava anche l’isola. Un dato che considera molto interessante Angelo Zini, sindaco di Portoferraio che ospita il più grande dei tre porti elbani. “I dati sono molto positivi e confidiamo nei trend di risalita dei flussi, come evidenziato dall’Autorità di Sistema Portuale – ha commentato il primo cittadino portoferraiese – abbiamo avuto una buona tenuta anche in tempo di pandemia ed ora torniamo ai livelli pre Covid. Molto bene per noi anche i dati sulla ripresa del traffico crocieristico che continua nella sua crescita. Infatti al nostro porto per il 2023 sono previsti 90 accosti”. La ripresa del turismo e i dati positivi che confermano il posizionamento dell’Isola arrivano a supporto delle scelte del capoluogo elbano che sta collaborando con l’Autorità di Sistema Portuale per mettere in piedi un aggiornato sistema di accoglienza sui porti, per accessi più efficienti, puntando ad arrivare complessivamente ad un livello più elevato . “Stiamo lavorando costantemente – aggiunge Zini – verso un miglioramento complessivo del servizio”. Come fa rilevare anche l’autorità di sistema sono i dato sui traffici dei passeggeri quelli che certificano meglio di altri la sostanziale uscita dai porti dal biennio della crisi pandemica. “Non possiamo che confermare la positività di questi numeri – afferma Niccolò Censi , coordinatore della gestione Associata del Turismo – il lavoro è quello di confermare l’Elba come brand per continuare questa linea positiva e mantenere la posizione anche per il 2023”. Che l’Elba sia tornata ai livelli per Covid, quelli del 2019, e che anzi, abbia fatto un passettino in più, lo dimostrano i biglietti con il contributo di sbarco acquistati che registrano un +9,46% rispetto al 2021. Nel 2019 sono stati circa 1 milione e 42 mila. Nel 2022 sono arrivati a 1.096.989. Una conferma sul ritorno ai dati di tre anni fa arriva anche dall’associazione albergatori elbani che però considera difficile fare previsioni a questo momento per la stagione di prossima apertura perché sempre di più le prenotazioni arrivano all’ultimo minuto. “Nonostante sia diminuita la durata del soggiorno degli ospiti, la situazione futura per ora si presenta come quella che definirei una tenuta incoraggiante – commenta il presidente degli albergatori elbani, Massimo De Ferrari – e vediamo che ad oggi le prenotazioni sono dell’1% superiori allo scorso anno in questo stesso periodo”. Buone notizie anche uno dei settori molto richiesti, gli appartamenti privati, che ad oggi conta su un incremento nelle prenotazioni consistente. “Al termine della scorsa stagione, più che positiva – ci dice Simone Manca, dell’agenzia GoElba -nel nostro ambito pensavamo che la stagione 2023 sarebbe stata complicata”. Per tutta una serie di motivi, che vanno dall’inflazione, alla ripresa dei viaggio a medio e lungo raggio, facendo ipotizzare un possibile calo del turismo di prossimità. “In realtà ad oggi i numeri di fatturato ci dicono altre cose – spiega – vale a dire che i numeri delle prenotazioni sono maggiori del 15-20%, rispetto al 2022. Chiaramente dovremo fare le valutazioni alla fine della stagione e vedere come va il turismo di chi si muove all’ultimo momento. Ma ad oggi questi sono i numeri – dice – e questo ci fa pensare bene. E’ un dato positivo, come mi viene confermato anche da altri operatori del settore”. Un altro dato che potrebbe essere a favore nella scelta della vacanza elbana è quello dell’incremento del costo dei voli dall’Italia all’estero. “Un aspetto che ci potrebbe aiutare – termina Manca – perché magari la gente sceglie di rimanere vicino non essendo più economici come prima i viaggi a lungo raggio. Potrebbe giocare a nostro favore”.

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