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Ancora sul dissalatore, intervista a Laura Di Fazio

L'assessore all'ambiente del comune di Capoliveri a ruota libera prima del convegno

Laura Di Fazio

Il comitato per la Difesa di Lido e Mola, si prepara al convegno del 22 gennaio prossimo “L’acqua che c’è” . Un appuntamento per spiegare ai cittadini cosa comporterebbe la realizzazione del dissalatore. “Un vero e proprio danno all’ambiente”, spiega l’assessore capoliverese, Laura di Fazio. Il comune di Capoliveri  fino ad ora ha fatto tutti i passi possibili per evitare la costruzione dell’impianto. Nel video allegato l’intervista all’assessore.

Nel video l’intervista completa

2 risposte a “Ancora sul dissalatore, intervista a Laura Di Fazio

  1. Roberto Cipolla Rispondi

    Concordo in toto con l’analisi svolta
    Frequento l’isola d’Elba da 50 anni, soprattutto in periodo estivo, non ho mai avuto problemi di carenze idriche né in albergo né in casa, ho soggiornato in varie zone per cui la mia esperienza è vasta e non relativa a una specifica parte dell’isola.
    Piuttosto un invito ai frequentatori: impariamo a consumare meno acqua, ne sprechiamo troppa, in tal modo non daremo spazio e voce a chi vuole deturpare un paradiso per mero interesse di parte.

    15 Gennaio 2022 alle 17:05

  2. Marcello Meneghin Rispondi

    A mio avviso alla base di ogni iniziativa dovrebbe essere posto l’errore di base che si sta commettendo con la decisione del dissalatore, come vado a dimostrare.
    Il problema idro potabile dell’Elba ha delle caratteristiche peculiari che devono essere rilevate. Durante le stagioni autunno, inverno e e primavera e cioè per la maggior parte dell’anno non sussistono deficienze. Gli utenti consistono solo nei residenti fissi ed il tempo piovoso garantisce buone portate sia delle fonti della Val di Cornia e sia di quelle elbane. Il problema sorge soltanto in un breve periodo estivo durante il quale i consumi sono elevati per la presenza dei turisti e contemporaneamente la siccità provoca un grande calo in tutte le fonti. Questo ha un significato preciso: all’Elba è sbagliato basarsi sui volumi di fabbisogno acqua annui come è di costume all’Elba, bisogna invece considerare quello che succede in detto periodo di crisi. Se lo si esamina si deve constatare che si tratta al massimo di una quarantina di giorni di grandi consumi idropotabili. Se esaminati in dettaglio si vede come in quel periodo ci siano alcuni giorni di consumi molto elevati ( da cinque a dieci giornate di punta) e se si scende al dettaglio di quei giorni si nota come in essi sussistano delle ore per esempio dalle 9 alle 11 del mattino ed alle 17-20 della sera, nelle quali i consumi sono eccezionalmente elevati. Si tratta di escursioni di portata elevatissimi con punte di consumo così alte che in tutto l’ultimo ventennio non si è mai riusciti a farne fronte se non con interventi vietati come la chiusura oraria del servizio pericolosissimo non tanto per il disagio provocato agli utenti quanto invece per il grande pericolo che la mancata pressione delle condotte stradali (tra l’altro colme di perdita) provocasse infiltrazioni di acque esterne con gravi problemi igienici da acqua non utilizzabile ai fini potabili. Ripeto il volume necessario per coprire le brevissime punte di consumo è elevatissimo ma completamente sconosciuto perché mai si è riusciti a soddisfarlo.
    Occorre rilevare la caratteristica di questi consumi esageratamente elevati che è quella di richiedere portate elevatissime ma per periodi brevissimi. Lo ripeto all’Elba occorrono portate elevate per periodi molto brevi. Ora per ovviare a questo problema c’è un solo metodo esclusivo: occorrono serbatoi perché è solo un serbatoio che è in grado di dare per brevi durate portate elevatissime. Ora questa necessità inderogabile non viene mai messa in luce così come non viene mai messo in luce che la cinquantina di serbatoi esistenti per circa 300000 (trecentomila mc di capacità totale) non sono in grado di effettuare in maniera adeguata questo sevizio di compensazione di portate perché sono destinati ad un altro uso in quanto molti serbatoi devono alimentare a altri serbatoi posti in serie.
    In conclusione all’Elba manca assolutamente la possibilità di coprire le punte elevate perché manca una struttura (cioè un grande serbatoio ) che sia capace di fornire, fortunatamente per per brevi durate, portate dì acqua elevatissime. Una volta determinata qual è la citata necessità primaria cosa si fà all’Elba? Ebbene si fò esattamente il contrario e si costruisce una struttura che è in grado di dare soltanto una portata massima fissa 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. In dettaglio il dissalatore darà 80 litri al secondo ma non sarà in grado nemmeno di darne 85 litri al secondo-. In sostanza si pensa di costruire l’unica struttura che non risolve per nulla quello che, come detto, è il vero problema elbano.
    All’Elba quello che manca sono i serbatoi! pensate che nemmeno il dissalatore avrà un suo serbatoio atto ad accumulare le proprie portate notturne.
    Nessuna decisione poteva essere più sbagliata di quella in atto. del dissalatore!
    Marcello Meneghin
    tel. 3282124108
    mail : altratecnica@gmail.com
    Sito : altratecnica.it

    15 Gennaio 2022 alle 8:18

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