Portoferraio anno 1714 condanna al remo di galera

di Marcello Camici

“Dentro il territorio del Granduca,in una sommità di monte dalla parte di Levante vi sono vestigie antiche , di circuito di circa un quarto di miglio… e nella sommità una torre in forma quadra di braccia 8 per ogni faccia la quale risarcita e restaurata con accrescimenti di nuovo recinto ,in oggi presidiata, serve di guardia e scoperta al Presidio di Portoferraio. Questo forte vien chiamato Volterraio” (Cfr pg 170 di “Zibaldone di memorie” Vincenzo Coresi del Bruno. Manoscritto 1729. Biblioteca Marucelliana. Firenze. Dattiloscritto conservato nella biblioteca comunale di Portoferraio copia dell’originale).

FOTO 1 e 2

(“Forte del Volterraio di dentro”Anonimo.Matita nera, penna e inchiostro,acquerello policromo. Fondo Bigazzi, Biblioteca Moreniana. Firenze)

(Castello del Volterraio oggi)

Nel castello del Volterraio che “serve di guardia e scoperta al Presidio di Portoferraio “ , nell’agosto del 1714 ,si trova Simone Spadini militare in servizio. E’ sotto la giurisdizione del granduca di Toscana. Dopo aver ricevuto denaro dal sergente e dal caporale del presidio del castello con il pretesto di far “provvisione”, è fuggito. Si rifugia a Marciana sotto la giurisdizione del principato di Piombino. Arrestato sulla spiaggia dove aspetta per imbarcarsi è messo in carcere a Portoferraio.Per la diserzione, è condannato con pena di cinque anni al remo della galera e per il furto del denaro ricevuto col quale è fuggito ,è condannato alla pena corporale di due tratti di fune in pubblico (tortura consistente in torsione delle braccia). Per il disonore che ciò provoca sia alla sorella maritata che alle altre le quali rimangono senza speranza di potersi maritare ,la madre,Maria Maddalena Spadini, per questo suo figlio “assai leggero di cervello”, che più volte è scappato di casa talchè è stata costretta a farlo mandare al confino in Portoferraio, supplica la “misericordiosissima pietà “ del Granduca di Toscana chiedendo di “condonarle un tal mancamento”, cioè la diserzione del figlio o di graziarla con la permuta della pena in carcere o confino perpetuo.

Al termine della supplica della donna Anton Francesco Montauti scrive che il governatore di Portoferraio deve informare sulla vicenda.

Questa la supplica al Granduca di Toscana manoscritta da Maria Maddalena Spadini, umilissima serva e suddita , integralmente trascritta:

“ Altezza Reale

Maria Maddalena Spadini humilissima Serva e Suddita di V.A.R. madre di Simone di 18 in 20 anni,m’a’assai leggero di cervello,per pazzie fatte di fuggirsene più volte e ritornare ammalato e straciato,per il che fu obbligata a farlo mandare a Portoferraio con qualche confino di soldo per non haver modo di sostenerlo in altra forma,riverente l’espone,trovasi hora il midesimo nelle carceri di Portoferraio per causa che vien detto esser stato trovato fuggitivo da quel Presidio e per tal mancamento incorso nel bando di Galere.

Prostrata perciò ai clementi piedi dell’ Altezza Vostra supplica la sua misericordiosissima pietà a voler compatir la pazzia di detto suo figli, col condonarle un tal mancamento o almeno graziarla della permutazione della pena ignominiosa della Galera in altro o di carcere o di confino perpetuo al fin la Povera Oratrice e Parenti , che fin hora sono vissuti e vivono con la dovuta reputazione et honori,non venghino con esser quello poste in Galere a rimaner così innocientemente pregiudicati massime una di lui sorella maritata et altre sei sorelle cugine fanciullette che in simil caso rimarrebbero senza speranza di poter maritarsi e conseguentemente rimaner abbandonate et esposti a pericoli dell’honore. Habbia misericordia Vostra Altezza alla povera Oratrice et alle di lui sei sorelle fanciulle che col rimaner le medesime col suo decoro et honore si protestano sempre in continuo obbligo di pregar S.D.M.mo per felicissimo aumento dell’Altezza Vostra e di tutta la Real Casa . Quam Deus

Il Governatore di Portoferraio informi

Anton Francesco Montauti

3 ottobre 1714”

(FILZA “ Suppliche 1600-1730”C5. Carta senza numero di pagina.Carteggio del governatore .Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799.Archivio storico comune Portoferraio ) La supplica è interessante perché evidenzia il risvolto sociale di ciò che comporta nella società dell’epoca il disonore derivante dalla condanna .

FOTO 3

(Carta della supplica manoscritta da Maria Maddalena Spadini . In fondo , richiesta di informativa sulla vicenda da parte di Anton Francesco Montauti )

Girolamo Niccolini, governatore pro tempore di Portoferraio ,risponde e informa che il figlio di Maria Spadini” sotto pretesto di far provisione “ha riscosso in anticipo soccorsi di denaro dal sergente e dal caporale del presidio del Volterraio .Poi “disertando dal servizio e truffando detti soccorsi” è fuggito a Marciana .Arrestato ,con sentenza partecipata dal granduca in data 3 novembre 1714 è condannato a cinque anni di galera come disertore e a due tratti di fune in pubblico per i soccorsi in denaro truffati . Integralmente trascritta, questa è la risposta manoscritta da Giroalmo Niccolini per informazione sulla vicenda:

“ Altezza Reale

Il figlio di detta Oratrice restò inquisito perché stando di servizio al Volterraio ove era stato spedito per la mattina di 16 agosto 1714 per continuarvi a tutto detto mese venuto.La mattina de 21 detto in Portoferraio sotto pretesto di far provisione e riscosso il soccorso anticipato di cinque giuli dal Sergente Christofano () et altri giuli dieci dal C.le Luca Forte del Volterraio,portatosi poi sulle venti ore da Portoferraio disertando dal servizio e truffando detti soccorsi ,fuggisse a Marciana,Giurisdizione della Principessa di Piombino,sulla di cui spiaggia ove trattenevasi per aspetta imbarco ,come suol presumersi,il giorno 23 detto fu arrestato. Onde attuata detta diserzione e truffa ,per sentenza de 2 novembre 1714 con partecipazione et assegnazione della R. A. V. fu arbitrariamente condannato in cinque anni di galera come disertore,in due tratti di fune in pubblico per i soccorsi truffati et alla restituzione dei medesimi . Presentemente la madre di detto Inquisito per evitare l’infamia che apporterebbe detta pena a cinque sorelle fanciulle del medesimo. Ricorre alla Somma Clemenza dell’A.V.R, per la grazia o permuta di dette pene dal di cui sovrano arbitrio e pietà dipendendo il consolarla () le regie risoluzioni .Le bacio l’estremità della Real Mano di V.A.R.

Portoferraio 10 novembre 1714

Umilissimo servitore e Suddito

Girolamo Niccolini”

(Idem come sopra)

FOTO 4

(Informativa sulla vicenda del soldato Simone Spadini manoscritta dal governatore di Portoferraio Girolamo Niccolini con risposta alla supplica della madre da parte di Anton Francesco Montauti )

Ottenute queste informazioni ,in data 24 novembre 1714 Anton Francesco Montauti scrive che se avviene accordo coi derubati , le pene per la diserzione (cinque anni al remo della galera ) e per la truffa dei denari rubati (due tratti di fune in pubblico con restituzione dei medesimi denari ) si pèrmutano in un anno di pena al confino a Grosseto . Ciò non osservando è re incidenza delle pene comminate. “Accordato il derubato permutansi dette pene di galera et fune in un anno di confino a Grosseto.La re incidenza non osservando. Anton Francesco Montauti 24 novembre 1714 ”

MARCELLO CAMICI

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