,

Bene Comune querela due “anonimi falsari del web”

di Lista Bene Comune

Riceviamo e pubblichiamo integralmente
 ‘La calunnia è un venticello…che sibilando fa stordir’… Così recita, com’è  noto, la celeberrima aria del Barbiere di Siviglia. Questa volta, però, i recitanti non si chiamano Don Basilio, ma i sedicenti ‘Silvio’ e ‘Riese’ che,  in proprio o su input di terzi, hanno indossato impropriamente la toga di giudici per calunniare la candidata Sindaco di Bene Comune, Marcella Merlini, in corsa per il Comune di Portoferraio. Il terreno scelto dai due maldicenti, tramite commenti e frasi  on-line apparsi su giornali e blog locali, è  quello di suscitare ombre e gettare discredito sulle capacitĂ  tecniche e professionali di Marcella Merlini che, guarda caso, sono le doti alla base della propria candidatura, competenze di cui ha estremamente bisogno il Comune di Portoferraio.       Le frasi che violano la dignitĂ  umana e professionale di Marcella Merlini, ignorando volutamente, per evidente malafede, ciò che i Giudici Contabili di secondo grado hanno riconosciuto, vale a dire che il comportamento dell’allora responsabile dei servizi finanziari del Comune di Rio nell’Elba non ha causato danno all’ Amministrazione, saranno quindi  oggetto di una formale querela, che la Lista ‘Bene Comune’ sta predisponendo in queste ore, a difesa della immagine e onorabilitĂ  propria e della Candidata a Sindaco.  Ci dispiace essere costretti a scendere su questo terreno, ma le vigliaccherie anonime vanno fermate, per mantenere questa campagna elettorale  sul piano del civile confronto delle idee e delle cose da fare. (Lista Bene Comune – Portoferraio)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Nocentini, un “caffè” al mercatino per parlare di sanitĂ 

Molte le tematiche affrontate, la lista "Portoferraio c'è" organizzerà incontro pubblico

Nocentini, un “caffè” al mercatino per parlare di sanitĂ 

L'incontro venerdì alle 11, per rispondere alle 5 domande del Comitato Elba Salute