Marciana

Poggio e Procchio, 25 aprile per ricordare le vittime del 1943

di Amministrazione Comunale

Il 25 aprile a Poggio e a Procchio si terranno due cerimonie commemorative per lo svelamento delle targhe dedicate alle vittime del 1943. L’iniziativa vuole ricordare due episodi avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale in cui rimasero uccisi sia una bambina che 14 detenuti di Pianosa, vittime indirette di un conflitto dai costi umani altissimi. Il programma prevede alle ore 9.30 lo svelamento della targa a Poggio in piazza del Castagneto e alle ore 11.30 la cerimonia a Procchio in via del Mare. Saranno presenti il Sindaco di Marciana Simone Barbi e l’Amministrazione comunale.

Poggio e la morte accidentale di Tina Paolini.

A Poggio la targa è in memoria di Tina Paolini che fu uccisa accidentalmente all’età di 10 anni durante il rastrellamento del 20 novembre 1943. Su questo episodio ha effettuato ricerche e interviste l’architetto Silvestre Ferruzzi in collaborazione con Gianpiero Vaccaro. Riportiamo qui alcuni brani della loro ricerca.
“Nell’autunno del 1943 molti soldati elbani, ormai allo sbando dopo l’armistizio e considerati «renitenti alla leva», si nascondono nei paesi dell’isola. Stalle e legnaie sono i luoghi che le esauste mura dei borghi elbani possono ancora offrire. (…) Già ad ottobre i tedeschi organizzano meticolosamente i rastrellamenti; sanno chi è legato al Partito nazionale fascista e chi non lo è, e sanno dove andare a cercare. Ma sanno anche che devono stanare i «renitenti alla leva», contando sull’appoggio delle precedenti «soffiate» di alcuni paesani senza troppi scrupoli: questo è il motivo che determina, nelle prime ore della mattina di sabato 20 novembre 1943, un tentacolare rastrellamento nell’Elba occidentale che interesserà i nuclei abitati di Poggio, Sant’Andrea, Marciana e San Piero, sebbene la data di questi ultimi due non sia certa.”
“Quattro autocarri Fiat 621 – muniti di cassone telonato per il trasporto dei soldati – arrivano nella Piazza del Castagneto, allora sterrata, e vengono ordinatamente parcheggiati in fila indiana lungo la murella, con il muso verso nord. Scesi dagli autocarri, i soldati armati cominciano a rastrellare gli uomini, giovani e vecchi.”
“essendo sabato, giorno scolastico, la scuola è rimasta chiusa per il rastrellamento; molti bambini si riversano nella piazza per giocare. Sullo sterrato rimangono parcheggiati gli autocarri con i cassoni vuoti. Sulla murella restano dei soldati. Quattro bambine – Ernestina Paolini detta Tina (1933), Gloria Lupi (1934), Mariarosa Buffa (1934) e Maristella Del Forno (1936) – guardano incuriosite, in punta di piedi, dentro il cassone di uno degli autocarri. Nel frattempo ad un soldato tedesco poco più che ventenne, biondo, alto e robusto, mentre ripulisce la propria arma – probabilmente una pistola mitragliatrice MP40 – appoggiato alla murella, parte accidentalmente una scarica di proiettili. Tina, la più vicina alla murella dove si trova il soldato, muore sul colpo; Mariarosa e Maristella rimangono ferite.”
Come testimonia il fratello della vittima Piero Paolini: “D’un tratto avvertimmo il crepitio di una raffica…così, senza motivo. Io mi trovavo vicino a Tina, la mia gemella, e ad altre due amiche, Maristella Del Forno e Mariarosa Buffa. Le due compagne di gioco urlarono ferite, Tina non emise un suono. Un proiettile l’aveva colpita alla tempia e un secondo al cuore. (…) Gli ufficiali si rivolsero a nonno Ernesto e gli chiesero se voleva che il responsabile pagasse con la vita. Lui rispose che una vita troncata non gli avrebbe restituito sua nipote. Il funerale ebbe luogo il giorno seguente con la partecipazione delle sole donne. Sono trascorsi ottant’anni, ma Tina resta e resterà sempre nel mio cuore.”
Un altro testimone Boris Catta Visani: “Noi bambini, ritornando dal cimitero a casa dopo il funerale di Tina, accompagnati dalla nostra maestra Iolanda Lupi, sentimmo ad un tratto un rumore fortissimo: erano due aerei militari che sembrava si inseguissero. Piombarono dai monti retrostanti, da San Cerbone, e, arrivati sopra il Cotone di Marciana Marina, virarono improvvisamente in direzione di Procchio. Ci raccontarono, in seguito, che quello davanti era tedesco mentre quello dietro era inglese. La maestra Iolanda ci disse invece che si trattava di due aerei tedeschi che avevano sorvolato il cimitero di Poggio per salutare Tina”.
Testimone Ilvo Ferruzzi “Nella cantina in cui mi trovavo c’era una finestrina con la grata al pari della via, e così vedevo passare i tedeschi con grossi scarponi, che scortavano avanti a loro, con le armi spianate, quelli che prendevano. Dopo una mezz’ora si sentì gridare in piazza. Ad un tedesco, nel ripulire il fucile mitragliatore, partirono dei colpi, e presero in pieno la sorella di Piero Paolini, uccidendola sul colpo”.

Il Comune di Marciana ringrazia la signora Mariella Raimondi Serapioni per aver contribuito alla realizzazione della targa.

Procchio e l’eccidio dei 14 detenuti.

A Procchio la targa che verrà svelata è quella in memoria dell’eccidio nazifascista avvenuto il 14 ottobre del 1943 in cui morirono 14 detenuti giunti dall’isola di Pianosa. La vicenda è stata oggetto di una ricerca condotta da Mario Ferrari e Ruggero Elia Felli divenuta una pubblicazione dal titolo “Isola d’Elba, spiaggia di Procchio, 14 ottobre 1943. Quattordici morti e nessun colpevole!” edito da Persephone Edizioni nel 2024 con il patrocinio del Comune di Marciana.
“Colpisce il fatto che un episodio così drammatico sia rimasto relegato nella memoria di pochi, oramai scomparsi testimoni e che nella bibliografia ufficiale non ci siano particolari testi sull’argomento” scrivono gli autori nell’introduzione. “Nessun imputato e neanche una certezza delle vere motivazioni che hanno portato alla fucilazione ……. di 14 detenuti che formalmente erano oggetto di traduzione”.
I detenuti, infatti, dovevano essere condotti al carcere di Portolongone, ma per un equivoco divennero vittime indirette della guerra.
”Preme sottolineare con soddisfazione che parte della documentazione fondamentale per la ricostruzione di questa triste storia è stata recuperata presso il nostro piccolo Archivio Storico di Marciana (diretto dalla dottoressa Gloria Peria) recentemente ristrutturato e riqualificato, perché considerato prezioso”, scrive nella prefazione del libro Susanna Berti, Vicesindaco di Marciana e Assessore alla Cultura. “Il nostro Archivio Storico è stato consultato alla pari dei National Archives and Records Administration di Washington, del Bundesarchiv di Koblenza e di quello di Friburgo, e di altri importanti luoghi più o meno famosi, il cui mantenimento è sempre fondamentale per non dimenticare”.

E giovedì 25 aprile 2024, dopo oltre ottanta anni, mentre la guerra continua a mietere vittime in tutto il mondo e a minacciare i paesi ancora in pace, a Poggio e a Procchio, con lo svelamento delle targhe, il “rumore” di questi morti ci obbligherà a non dimenticare l’importanza di preservare la pace e la libertà.

Una risposta a “Poggio e Procchio, 25 aprile per ricordare le vittime del 1943

  1. Amedeo Anselmi Rispondi

    Capisco tutto, la pubblicità, gli articoli dei giornali ecc, ma non capisco perché usare un motto fascista , a firma di Benito Mussolini , per una cerimonia che ricorderà le vittime della seconda guerra mondiale.
    Mah, a me sembra che stiamo pisciando fuori dal vaso!!
    Questa foto fù scattata nel paese di Poggio al tempo del fascismo.

    22 Aprile 2024 alle 20:44

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