Tra poco nasceranno le tartarughine marine a Sant’Andrea

di Legambiente Arcipelago Toscano

L’8 luglio, una tartaruga marina Caretta caretta ha depositato le sue preziose uova nella sabbia di a Campo all’Aia, a Procchio, sotto gli occhi dei turisti e dei tartawatcher di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano, e secondo i sensori termici del progetto LIFE TurtleNest, le tartarughine dovrebbero iniziare a scavare per uscire da quel nido a partire probabilmente  inizia 1 o 2 settembre. A Sant’Andrea, il 13 luglio una ragazza ha trovato mamma tartaruga sulla spiaggia intenta a scavare e ricoprire il suo nido e quindi la sorveglianza inizierà tre o quattro giorni dopo quella di Procchio. Come spiega Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe marine di Legambiente e Parco Nazionale e referente per l’Elba del Life TurtleNest, «La prossima settimana inizierà la sorveglianza ai nidi , prima Procchio e poi Sant’Andrea. Dopo ci sarà quello di Marina di Campo, deposto il 18 luglio. Tutto a distanza di pochissimi giorni. Chi è disponibile a fare qualche turno di sorveglianza e non fa ancora parte dei gruppi whatsapp specifici dei nidi si faccia avanti, please, due schiuse quasi in contemporanea e una subito dopo sono tanta roba e richiedono un grande sforzo da parte di chi ama le tartarughe, il mare e la natura». Legambiente Arcipelago Toscano cerca volontarie e volontari per fare turni di sorveglianza ai nidi e proteggere  le tartarughine marine mentre escono dalla sabbia e corrono verso il mare.  Gli orari dei  turni da coprire sono divisi così:  6,00 -12,00; 12,00 – 18,00; 18,00 – 24.00; 24,00 – 6,00, ognuno può scegliere il turno che più gli piace secondo le sue necessità. Informazioni: tartarughe http://@legambientearcipelagotoscano.com– Isa: 3407113722  Quella della sorveglianza della nascita delle tartarughe marine è, per chi l’ha fatta, di un’esperienza unica, indelebile ed emozionante e che richiede il rispetto di poche ma precise regole da parte dei volontari e dei curiosi che assistono all’evento. Il percorso che devono fare le tartarughine dal nido al mare verrà difeso lungo i lati con un telo ombreggiante per evitare che siano disturbate dalla luce o dall’interferenza umana ma, nonostante questo accorgimento, resta il problema dell’inquinamento luminoso che rischia di disorientare le tartarughine appena nate e di farle ritornare sulla spiaggia, spesso con risultati fatali per queste ancora minuscole creature. Per questo Legambiente, per quanto riguarda Procchio e Sant’Andrea dove sulla spiaggia ci sono forti fonti di luce artificiale pubblica e privata, conta sulla collaborazione del Comune di Marciana per attenuare il più possibile l’inquinamento luminoso durante le notti di emersione delle tartarughine dai nidi. Lo stesso vale successivamente per le schiuse dei nidi di Marina di Campo e Lacona. E’ probabile che, come negli anni scorsi, ci siano state anche altre nidificazioni non intercettate dai tartawatcher, quindi, occhio alle tracce di tartarughine appena nate, qualche schiusa a sorpresa potrebbe esserci, se si vedono sulla sabbia delle piccole tracce molto fitte e ravvicinate, larghe circa 5 centimetri, che partono da uno stesso punto e vanno verso il mare o verso qualche fonte luminosa, chiamare subito Legambiente.  Per questo Legambiente Arcipelago Toscano ricorda a cittadini e ai turisti alcune semplici regole da seguire nel caso di incontro con piccoli di tartaruga marina su una spiaggia:

1 – Chiamare subito la Capitaneria di porto (1530) e Legambiente Arcipelago Toscano (3407113722).

2 – Tenersi a distanza. Non togliere eventuali ostacoli (se non in caso di impigliamento) di fronte alla tartaruga marina, si rischia di spaventarla.

3 – Allontanare i cani dall’area della spiaggia dove è in corso la schiusa, non avvicinarsi ale tartarughine marine con il cane, nemmeno al guinzaglio

4 – Durante la notte, non usare assolutamente torce e luci dei telefoni cellulari, niente foto con il flash

5 – Mantenere il silenzio assoluto, si tratta di animali selvatici, che stanno cercando di raggiungere il più presto possibile il loro ambiente naturale, in grande stato di allerta.

6 – Si possono fare foto diurne o sfruttando la luce rossa utilizzata dai volontari che sorvegliano la schiusa, non  in posizione frontale rispetto alle tartarughine.

Il progetto Life Turtlenest

Life Turtlenest, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente, finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) in Italia, Spagna e Francia, attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi, ricerca scientifica e campagne di informazione e sensibilizzazione. Oltre al coordinatore Legambiente, partecipano al progetto europeo la Stazione zoologica Anton Dhorn; Ispra; Università La Sapienza di Roma; Università di Barcellona; BETA Technological Centre (UVic-UCC); ENCI; Cest Med; Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia, Regione Lazio, Agenzie per la protezione ambientale della Toscana. Oltre alle regioni italiane bagnate dal mar Tirreno (Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia, Lazio, Sardegna e Toscana) Life Turtlenest interverrà nella regione francese Camargue, in Costa Azzurra e in Corsica e nelle regioni spagnole di Catalogna, Murcia, Andalusia, Isole Baleari e Valencia.

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